
Una nuova iniziativa nel mondo della moda si sta profilando per Napoli, città che punta a rilanciarsi anche a livello economico e culturale. Il noto imprenditore Maurizio Marinella, figura di spicco del Made in Italy, ha espresso l’intenzione di organizzare una settimana della moda nella città partenopea, con l’idea di svolgerla lungo il suggestivo lungomare di Napoli. Questa proposta, che si concretizzerà nel 2026, mira a coinvolgere i circoli nautici e a sfruttare le bellezze locali, offrendo un palcoscenico unico per il settore moda.
Un progetto ambizioso per Napoli
Marinella, che ha recentemente festeggiato i 110 anni del suo celebre marchio, ha manifestato entusiasmo per la creazione di sinergie tra vari settori, tra cui cultura, turismo e ristorazione, attraverso il progetto “We Chiaia”. Questo progetto si propone di valorizzare una delle aree più iconiche della città, creando una rete di collaborazioni tra gli operatori locali. Napoli, infatti, sta vivendo un momento di grande fermento economico, con un aumento significativo dell’export e delle start-up innovative. La città rappresenta il 25% del Pil della Campania e si distingue per poli di eccellenza nella ricerca e nell’industria, in grado di competere a livello nazionale e internazionale.
Il settore turistico, in particolare, si sta rivelando un motore fondamentale per l’economia napoletana. La città ha visto un incremento notevole nel numero di visitatori stranieri, attirando anche le grandi catene alberghiere internazionali che hanno scelto di investire in strutture ricettive, grazie all’affidabilità dell’aeroporto di Capodichino, quarto in Italia per flusso di passeggeri, e all’efficienza della rete metropolitana, che è in fase di ampliamento.
Il contesto economico della moda
Nonostante le difficoltà economiche che hanno colpito il settore dell’abbigliamento, come evidenziato dai dati del Consiglio Nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, il comparto rimane un pilastro dell’economia italiana. Nel 2024, il settore ha registrato un calo medio del 4,2% rispetto all’anno precedente, con una perdita di 6.459 punti vendita. Tuttavia, il tessile napoletano continua a mantenere una forte identità, grazie a un artigianato di alta qualità che si sta adattando alle nuove tendenze del mercato, come il fast fashion.
Salvio Capasso, economista di Srm, sottolinea l’importanza di questo mix tra alta moda e produzione veloce, che rappresenta un valore aggiunto per l’industria tessile locale. La capacità di Napoli di rispondere alle esigenze del mercato globale, mantenendo al contempo la tradizione dell’alta moda, è una risorsa preziosa per la città e per l’intera regione.
Turismo e shopping a Napoli
Il fenomeno dello shopping tourism è in crescita, con Napoli che beneficia della recente modifica normativa che ha abbassato la soglia per il tax free shopping. Secondo i dati di Global Blue, la città ha visto un incremento delle vendite, con un aumento del 63% nel 2024. Questo successo si affianca a quello di altre città italiane, come Milano, Roma, Firenze e Venezia, ma anche a località come Catania e Como, che hanno registrato crescite significative.
La Società di Studi e Ricerche sul Mezzogiorno ha recentemente pubblicato un rapporto sullo stato del settore moda nel Sud Italia, evidenziando che l’intera filiera tessile meridionale conta 11.766 unità produttive e 73.223 addetti, generando un valore aggiunto di 2.328 milioni di euro, pari all’11,3% dell’intero valore aggiunto nazionale. Questo settore non solo contribuisce all’economia locale, ma gioca anche un ruolo cruciale nell’attrattività del Made in Italy.
Il potenziale dell’export nel settore moda
Un aspetto interessante riguarda l’export del settore tessile-moda nel Mezzogiorno, che raggiunge 181 dei 210 paesi in cui l’Italia esporta. Con un tasso di copertura dell’86%, il Sud si conferma un attore significativo nel mercato internazionale. Le esportazioni interregionali superano di gran lunga quelle estere, dimostrando la vitalità del settore. Inoltre, il valore del comparto bioeconomico nel Sud è significativo, con un valore aggiunto di 953 milioni di euro.
Questi dati, che richiedono un monitoraggio attento, rafforzano l’idea che l’organizzazione di una settimana della moda a Napoli possa rappresentare un’opportunità vantaggiosa per la città e per il settore, richiamando l’attenzione e gli investimenti in un contesto economico in continua evoluzione.